BUDAPEST 1956 - 2006.
Di Alfredo Felletti Ancora oggi chi
visita Budapest può trovare una testimonianza dei fatti accaduti durante quei
terribili giorni del 1956, infatti in una piccola piazza a fianco del'attuale
Parlamento, simbolo della città, lungo le rive del Danubio tra le aiuole di un
parco vi è una " Pietra Tombale " eretta negli anni 70 a memoria dei
caduti. Paura, disperazione, rabbia,
impotenza sono i sentimenti che ogni buon fotoreporter prima o poi proverà
nella sua vita, ma anche consapevolezza che le immagini di cronaca di quello
che sta accadendo sono importanti, si è testimoni... testimoni del dolore degli
altri. Maestro quante foto
avrà scattato nella sua vita? - Gli chiesi la prima volta che lo incontrai. Non
sò, rispose De Biasi non le ho mai contate di preciso, ma certamente più di un
milione di immagini e sono 136 le copertine che ho firmato per " EPOCA
" . Non è sempre stato facile
ricorda il Maestro parlando della sua avventura di fotogiornalista, la
redazione di " EPOCA " era molto esigente e dietro ad ogni scatto da
me effettuato c' era un' idea di base elaborata e sviluppata. A volte non c' erano le condizioni per poter
effettuare un servizio, per esempio la mancanza di permessi delle autorità
locali, ma spesso mi sentivo rispondere per telefono o telegramma dal Capo
della Redazione " per te nulla è impossibile ". Epoca nel corso degli anni è diventata una
delle più importanti testate italiane, equiparabile per importanza a "
LIFE " la famosa rivista americana. Tutto lo staff di
redazione di "EPOCA" ha fatto molto per il giornalismo italiano, e le
foto di Mario De Biasi capo dei servizi fotografici, insieme a quelle degli
altri componenti la squadra che qui voglio ricordare, Giorgio Lotti, Mauro
Galligani, Walter Mori, Sergio Del Grande, Walter Bonatti, rimarranno nella
storia della fotografia. - Maestro quali sono
sono le altre qualità per diventare un buon fotoreporter ? " Molto
importante è documentarsi che significa non solo sapere cosa si fotografa, ma
anche cosa fotografare. E' poi utile concentrarsi sui temi specifici da
sviluppare, crearsi cioè un tema svolgere. Il contatto umano è più importante
della tecnica. E' questo il segreto
di Mario De Biasi il saper vedere "le forme laddove meno lo si
aspetta" anche quando la realtà che lo circonda non è quella straordinaria
del grande evento di cronaca. |
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